IMPRONTA ECOLOGICA

Ma che cos’è il carbon footprint, l’impronta carbonica, l’impronta ecologica ?

Per renderla comprensibile a tutti, abbiamo semplificato dando questa definizione:

L’impronta ecologica misura il consumo di natura causato dall’umanità conducendo il Pianeta pericolosamente ai limiti della sopravvivenza.

Anche se i cambiamenti climatici, l’inquinamento, l’effetto serra, la biodiversità, non hanno una cittadinanza precisa ma sono di tutti, dobbiamo decidere se continuare a sfruttare la natura in modo sconsiderato, o iniziare a rispettarla con azioni concrete da parte di tutti.

Come la produzione agricola ha un impatto ambientale, così la qualità del cibo prodotto riflette il relativo ambiente di processo e di produzione; è dimostrato che la composizione degli alimenti varia a seconda del metodo di coltivazione.

Per esempio verdura e frutta coltivati tradizionalmente hanno un quarto di residui pesticidi ed il 50% in meno di sostanze tossiche come il Cadmio, nitriti e nitrati di Azoto.

Sappiamo che l’aumento di CO2 modifica la composizione delle sostanze nutritive nei cereali e nei legumi e ne diminuisce la quantità.

Maggior attenzione viene data all’impatto ambientale dei processi produttivi, migliore sarà la qualità dei prodotti finali.

NON FUOCO MA FUMO

Se vogliamo garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti, dobbiamo partire da questa elementare conoscenza che viene presentata in tutte le scuole del mondo:

le parti di una pianta si possono riferire agli elementi naturali

RADICI – TERRA

FOGLIE – ACQUA

FIORI – ARIA

FRUTTI – FUOCO

Dalle premesse iniziali, se il nostro Pianeta è in agonia per l’inquinamento dell’aria, del terreno, piogge acide, discariche abusive, come saranno di conseguenza i frutti ?

NON FUOCO MA FUMO

Il sistema alimentare mondiale si è rotto;

siamo in grado di produrre abbastanza cibo per sopravvivere di fronte ad una popolazione in aumento, scarsità di acqua, inquinamento, perdite di terreni coltivabili, effetto serra, buco dell’ozono ?

siamo in grado di acquistare ancora prodotti alimentari di fronte ad un costante aumento del prezzo del petrolio, della distribuzione, della scarsità della pesca, dello spreco vergognoso del cibo?